RUBRICA/ SEGRETI DI BELLEZZA DI CATERINA SFORZA
“Signora di Romagna” e “Signora della cosmetica”, Caterina Sforza compose un interessantissimo manoscritto sulla cura della bellezza femminile; il manoscritto ha per titolo “Experimenti de la Exelentissima Signora Caterina da Furlj matre de lo Illuxtrissimo Signor Giovanni de Medici” e vi sono custodite 454 ricette, delle quali 358 riguardano la medicina, 30 la chimica , 66 la cosmesi. E’ forse il ricettario piu completo, finora conosciuto, sulla medicina e la cosmesi del XV secolo.
Nel manoscritto si trovano alcune ricette che lasciano molti dubbi sulla loro efficacia e pericolosità, come, ad esempio quella per guarire ogni sorta di febbre a base di sterco di lupo seccato al sole polverizzato e dato da bere all’infermo in brodo di carne. I rimedi di Caterina spaziano dalle superstizioni medievali al fondamento della moderna omeopatia: nel manoscritto sono riportate infatti anche formule importanti, come ad esempio quella dell’anestesia chirurgica, altre ancora oscure, riguardano la sfera sessuale, studiate per aiutare il piacere nelle pratiche amorose, per rimuovere le inibizioni, e, all’occorrenza, per riacquistare la verginità perduta.
Ecco dunque i “secreti” utilizzati da Caterina per custodire la sua bellezza, detergere e profumare la pelle, schiarire e levigare il viso, pulire i denti, rassodare i seni…
ACQUA PER FAR CRESCERE I CAPELLI
preparare un semplice decotto con una manciata di malva, del trifoglio, del prezzemolo e con questo decotto fare diversi lavaggi.
RICETTA PER PROFUMARE L’ALITO
polverizzare scorza di cedro, noce moscata, chiodi di garofano, cannella ed impastarlo con del vino “et fanne pallottole et pigliane ante ed cibo et de poi el cibo”. Le ultime righe della ricetta raccomandano di non mangiare aglio o cipolla per qualche giorno “et vederai et sentirai miracoli”.
RICETTA PER MANI BIANCHE E MORBIDE
“Dai a lungo bollore ad acqua e crusca di grano finchè la mescolanza un poco si addensi. Poscia fai colar l’acqua e ancora calda metti in essa un pomo (una mela) tagliato in tocchi e quando essa acqua sarà fredda lavatene le mani che resteranno bianche e morbide ed belle vedersi”.
Piglia polvere de botte, farina de Lupinj, alume de rocco arso et falle bollire con vno bocale de acqua et come leua el bollire tolli dal fuoco et colale per feltro et lassa reposare nel vaso per otto giorni poi bagnia vna spognia in detta acqua et bagnia el loco dove voli pelar più volte et tutti li peli cascheranno et mai più renasceranno.
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