RUBRICA/ Il Farsetto di Pandolfo III Malatesta
Rubrica “Alla scoperta del XV secolo” – 12.05.2013
Il Farsetto di Pandolfo III Malatesta
A cura di Giulia Marini
Capo maschile per eccellenza, il Farsetto, è l’emblema dell’uomo e del giovane del XV secolo, una figura elegante e slanciata, guidata da un raffinato senso estetico. Per tutto il XV secolo questo indumento, corto e leggermente imbottito, veniva utilizzato come abito da tutti i giorni in grado di adattarsi a veste da casa, da lavoro o in livrea da parata.
Nel 2009 il Museo Civico di Fano ha ospitato una interessantissima dedicata a questo particolare capo d’abbigliamento; l’occasione è stata il completamento del restauro del Farsetto di Pandolfo III Malatesta (2 gennaio 1370 – Fano, 3 ottobre 1427), condottiero e Signore di Fano, indossato abitualmente sotto l’armatura e con cui è stato anche sepolto.
Questo capo, rosso e oro, sembra essere l’unico esemplare al mondo che sia giunto ai giorni nostri ed è stato ritrovato pressoché intatto indossato dal corpo mummificato del signore di fano il 3 Giugno del 1995, quando è stata aperta la sua tomba situata nel loggiato della ex chiesa di San Francesco.
Il Farsetto era realizzato in velluto di seta a pelo lungo in color cremisi ed è composto da quattro parti, due anteriori e due posteriori. E’ totalmente imbottito e l’imbottitura è inserita tra due strato di tela di lino. La parte anteriore è chiusa da una fila di bottoni distanziati 2 cm l’uno dall’altro e del diametro di circa 1 cm l’uno dall’altro; il collo e la parte inferiore sono decorati da impunture realizzate in filo di seta.
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